domenica 9 dicembre 2012

Perché leggere è un diritto ma prima ancora un dovere





Credo che si debba tener ben presente che la lettura permette di capire gli altri, di conoscere se stessi e imparare a risolvere i propri problemi. La letteratura può davvero cambiare le cose perché riesce spesso a insegnare il vero amore, dove per amore intendo l’A-MORS: l’antidoto alla morte. Quando leggiamo veniamo a conoscenza di diverse modalità di esistenza, riusciamo a capire il perché dell’agire altrui, riusciamo a somatizzare e farci carico del dolore e della felicità degli altri. Leggere significa riscoprirsi parte integrante dell’umanità, di un’umanità coesa e meravigliosa. Riscoprirsi miracolo.

Più leggiamo e più riusciamo a leggere la vita, a sapere cosa vogliamo e cosa potrebbe renderci felici. Leggere è un diritto ma soprattutto un dovere perché una persona che legge è una ricchezza per gli altri e per il mondo. Molti dei problemi e dell’odio del nostro mondo derivano da un’ignoranza etica e culturale.  
Bisogna agire su questo punto e far capire che leggere non significa solo passare del buon tempo ma anche e soprattutto formarsi come esseri pensanti, come cittadini ed esseri umani. La lettura insegna il rispetto della dignità umana e, ripeto, insegna ad amare. 

Credo che gli operatori culturali dovrebbero darsi da fare per promuovere la buona letteratura, quella che cerca di costruire la civiltà, lottare per migliorare le cose, quella che cerca di spezzare tabù, schemi, preconcetti e pregiudizi. Non bisognerebbe dare spazio solo e prevalentemente a tutti quegli autori e quelle opere che, sulla scia del momento, acquistano visibilità e fama rivelandosi poi vacui e insulsi, ma parlare di quegli autori, per quanto sconosciuti, che stanno portando avanti una battaglia di senso, una ricerca di crescita. Distaccarsi dunque dal personaggio e aiutare a emergere lo scrittore. Mettere da parte lo scrivente e illuminare lo scrittore.

Leggere è un diritto, un atto di amore e di rispetto verso noi stessi ma è soprattutto un dovere verso gli altri perché un uomo che legge è un uomo che sa rispettare la dignità altrui, un uomo che legge impara ad amare la diversità e a provar ribrezzo di qualunque presunta "normalità". Chi legge vivrà non solo la sua vita ma anche quella degli altri e le emozioni che potrà provare saranno migliaia, milioni in più rispetto a chi non legge, gli anni vissuti saranno tanti da perderne il conto e l'amore dato e trovato non sarà calcolabile. 

La lettura è un viaggio con l'intenzione di raggiungere l'altro per capirlo, abbracciarlo, amarlo. Kavafis ce lo dice chiaramente.










Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

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