sabato 1 dicembre 2012

Perché JUST HUMANITY

Oggi nasce JUST HUMANITY. Oggi nasce il mio blog personale. Oggi so che quello che voglio fare nella vita è scrivere. Scrivere per tagliare, per aprire ferite e capire come richiuderle. Scrivere per amare. AMORE e UMANITA' saranno le parole che mi guideranno: la prima perché l'AMORE (a-mors) è l'antidoto contro la morte, la seconda perché non c'è amore che tenga né scrittura che abbia senso che non sia rivolta all'umanità e al meraviglioso miracolo che è. Questo sarà uno spazio di riflessione, di condivisione, di preghiera umana fatta di gesti, lotte e parole, sarà il trampolino sul quale puntare i piedi per tuffarsi nel cielo. Per tuffarsi negli uomini e nel mondo. Dunque: JUST HUMANITY: SOLTANTO UMANITA'. Troppo spesso siamo portati a bollare ed etichettare le persone tracciando una linea netta tra bene e male, giusto e sbagliato. Impieghiamo il nostro tempo a condannare e a non capire, a negare la felicità agli altri invece di costruirne per noi stessi, rompiamo e frammentiamo l'umanità della quale facciamo parte. Per me è arrivato il momento di dire basta, di agire, di scrivere perché non ha alcun senso tingere il mondo di bianco e di nero se poi l'umanità affoga nel desiderio degli altri colori. Scriverò per riscoprire le sfumature, le diverse tonalità di me stesso e del mondo. Scriverò per sporcarmi di vita e di amore, sporcarmi di colori, di fango e di luce.
Più di un anno fa pubblico il mio primo romanzo: "Il vuoto intorno" (Anordest Edizioni). Un passo di questo mio scritto rappresenta il manifesto programmatico del mio scrivere, la mia dichiarazione di poetica. E' il mio modo di amare gli altri, le persone, l'umanità.
"Avevo pensato all’insignificanza dell’uomo. A quanto siamo patetici. Agli uomini che nella vita si incontrano, si scontrano, si azzannano sulla scacchiera delle cose prive di senso. Quanti uomini nel mondo? Quanti esseri umani? Uomini che piangono, uomini che soffrono il dolore che fa parte di loro come fosse un pezzo del loro corpo. Uomini che sbagliano, uomini che non sanno perdere, uomini che non sanno vincere, uomini che sanno tutto e uomini che non sanno niente. Uomini che costruiscono e uomini che distruggono, uomini che giudicano e uomini che vengono giudicati. Uomini che muoiono uccisi senza pietà e uomini che sbattono la pietra per cavarne fuori una statua. Uomini che amano e uomini che odiano, uomini che sono soddisfatti di sé e uomini che se stessi è il loro peggior nemico. Uomini che sono uomini e si sentono donne, uomini che sono donne e si sentono uomini, uomini che amano uomini che vorrebbero essere donne, uomini che fabbricano speranze e uomini che distruggono quelle speranze. Uomini che fanno vestiti e uomini che indossano quei vestiti. Uomini che vorrebbero fuggire, via, lontano verso il mai più e uomini che sono fuggiti e non possono tornare. La nostra vita è fatta di uomini nati nella terra e uomini nati nell’oro, uomini che sono uguali e uomini che sono diversi, uomini che sono cittadini e uomini che sono stranieri, uomini che sono puliti e uomini che sono sporchi. Uomini che vogliono cambiare le cose e uomini che le cose le vogliono sempre uguali. Uomini che non sanno pregare e uomini che hanno dovuto imparare a farlo. Uomini che non riescono a ricordare e uomini che non riescono a dimenticare. Uomini. Semplicemente uomini. Patetici. Meravigliosi."

4 commenti:

  1. o scrivere per pulirti del fango che incontrerai...
    Maria

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  2. Anche, Maria, anche! Spero il meno possibile comunque.

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  3. Sarà un'avventura straordinaria,Claudio. Umanità e amore sono inscindibili.

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