Daria Bignardi, giornalista, scrittrice, blogger, conduttrice televisiva, ha accettato di rispondere a qualche domanda sul suo nuovo romanzo "L'acustica perfetta" (Mondadori) per Just-humanity.
1) L'acustica perfetta: perché questo titolo che allude all'idea della
ricerca di qualcosa di perfetto? Credi nella perfezione e se si come la
definiresti?
Purtroppo ci credo. Lo so che è infantile e fallimentare. Eppure l'attimo
perfetto esiste e non posso fare a meno di desiderarlo.
2) Se dovessi descrivere brevemente l'essenza più profonda di Arno e Sara
quali parole, quali aggettivi useresti?
Arno è un uomo che si può permettere di essere integro, Sara un'anima
profonda, acquatica. Insieme hanno conosciuto l'amore.
3) È giusto definire " L'acustica perfetta" un romanzo di
formazione?
Sì lo è, per entrambi.
4) Quale consapevolezza acquisiscono i personaggi nel corso della storia?
Arno capisce cosa è davvero importante per lui, Sara lo aspetta ma sapeva
già cosa sarebbe successo.
5) Maturano una propria idea di perfezione o semplicemente imparano ad
accettare la propria umana
imperfezione?
Imparano entrambi.
6) Il passaggio attraverso l'abbandono, il dolore, la solitudine credi
possano divenire strumento di crescita personale nell'affrontare la propria
vita? Se sì, come?
Senz'altro. Il dolore fa crescere, rende più umani.
7) Cosa significa scrivere per te?
Una passione, un'abitudine e oggi un lavoro difficile e meraviglioso.
8)Quale pensi sia la funzione, oggi, della letteratura?
Raccontarci.
9) Quali autori annoveri tra i tuoi preferiti?
Troppi, dai classici russi in avanti.
10) Ti andrebbe di parlarci del tuo modo di scrivere? Sei una scrittrice
organica e metodica o preferisci scrivere "sotto ispirazione"?
L'ispirazione è l'inizio, poi si procede per impegno e ossessione.
11) Come definiresti l'ispirazione?
Il momento vibrante, di contatto con se stessi e l'universo, in cui nasce
il germe della storia che deve essere raccontata.
12) Quale consiglio daresti ad una persona che vuole provare a divenire
scrittore? Come riuscire ad emergere oggi in un panorama di fatto congestionato
da tanti autori?
Scrivere ed essere spietati con se stessi.
13) Qual è il tuo romanzo preferito?
Non ne ho uno, ma tanti.
Arno e Sara si incontrano da ragazzini e
istintivamente si amano. Un pomeriggio d'estate lei lo lascia, dicendogli che
"le piacciono gli amori infelici". Si ritrovano molti anni dopo,
decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, sembrano felici. Arno è
convinto di darle tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie che
affiorano poco a poco. In fondo, la sua vita gli piace così com'è: suona il
violoncello alla Scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non si
fa domande. Ma il disagio di Sara col tempo aumenta, finché una mattina Arno
non sarà costretto da un evento inconcepibile a chiedersi chi è davvero la
persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre. Con
titubanza, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate
e, con crescente sgomento, ritrova il bandolo di storie insospettabili. Può una
donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla
davvero? Può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere
senza esprimere se stessi? E come incide il dolore nelle nostre vite? Abbiamo
tutti le stesse carte in mano?
Complimenti per il colpaccio :-)
RispondiEliminaDaria è stata gentilissima e velocissima nelle risposte!! Amo le persone umili e disponibili! Questo fa grandi, soprattutto gli scrittori!
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