1 1) "E se fosse domani?":
puoi spiegarci il perché di questo titolo? Come ti è
venuto in mente e perché l'hai scelto?
venuto in mente e perché l'hai scelto?
Perché credo che il domani ci può portare sempre qualcosa
di migliore e che dovremmo
guardare continuamente avanti. La vita passata ormai è trascorsa e non
possiamo cambiarla e quindi non dobbiamo rimanere legati a ciò che è stato,
magari ad un evento spiacevole o pensare che se siamo stati sfortunati in alcune occasioni dobbiamo
necessariamente convincerci che lo saremo sempre.
Viceversa, se siamo coscienti di essere fortunati e di
essere dei campioni, dobbiamo continuare ad allenarci per rimanere tali…
2) Com'è nata l'idea di questo romanzo?
2) Com'è nata l'idea di questo romanzo?
Dal mio precedente romanzo dal titolo “ Bello e Maledetto”
dove il protagonista era un vincente, allora mi sono voluto mettere alla prova
nello scrivere di un uomo completamente opposto. A me piace la ricerca e
sperimentare cose nuove, da qui l’idea di questo personaggio. Nel protagonista
di questa storia, molti lettori hanno riscontrato affinità con loro stessi,
forse perché i lineamenti caratteriali lo facevano sembrare più una persona
vera con tutte le difficoltà e fragilità che abbiamo tutti, al contrario del
protagonista sfacciato del
precedente romanzo.
3) Puoi tratteggiarci la storia narrata?
“E se fosse domani?” potrebbe essere intesa come una storia
semplice, quella di un uomo che trascorre la sua vita lasciando scorrere il
tempo senza importanza, quasi una vita piatta, senza particolari slanci, una
vita che, scorre come un fiume calmo, le cui acque sono quasi stagnanti, e non
presentano quella vivacità che dovrebbe essere insita in ogni ambiente.
La storia di Manuel ricalca quella di
molti altri uomini e donne che insoddisfatti della loro esistenza fuggono dalla realtà e vivono
sognandone una diversa.
Eppure in questa storia c’è molto altro…
Lo stallo in cui sembrava finire, viene
bruscamente spazzato via, e quest’uomo sceglie di cambiar registro…
E se fuggire fosse l’unico modo per
ritrovarsi, e per trovare la propria identità e la propria dimensione?
La storia in sé parla di una quotidianità
di insoddisfazioni che viene interrotta da un evento che dà modo al protagonista di rimettersi in
gioco e di fare una scelta che lo porta a vivere un nuovo stato di grazia…
4)
Che ruolo gioca il sogno in questo tuo
romanzo?
Il sogno è il fulcro attorno al quale
gira tutta la storia. Quanto sono
importanti i sogni nella nostra vita? Ce ne sono alcuni che ci tormentano,
altri che vorremmo non finissero
mai, a volte sono premonitori, altri ci fanno incontrare persone che purtroppo
per diversi motivi non vediamo più.
Il protagonista è un sognatore, sogna una
vita che non è riuscito ad avere, o che forse l’ha vissuta realmente, e allora
non è un sogno? Vai a capire i sogni?
5) Il protagonista si interroga molto sul significato della vita. Cos'è per te?
Cerco con tutto me stesso di capirne il
senso, mi pongo un’infinità di domande, alle quali ancora non ho trovato tutte
le risposte. Non posso credere che la vita sia solo alzarsi tutte le mattine, andare a lavoro, tornare a casa e
ripetere così tutti i giorni la stessa routine. Credo che ci sia un significato
più alto, non per tutti comprensibile, ecco la mia ricerca, che mi porta a
sondare anche l’animo umano delle persone che mi circondano per farmi un’idea
critica della vita.
6) Cos'è per te la scrittura e cosa significa narrare? da quanto scrivi?
6) Cos'è per te la scrittura e cosa significa narrare? da quanto scrivi?
Io nasco come artista, dipingo dal 1992
quando usavo la pittura per cercare di comunicare qualcosa che avevo dentro, le
mie più intime emozioni. Bisogna, però, essere sempre attenti al mondo che ti circonda e come diceva
il mio maestro d’arte: “cogliere i segni”. Alle mostre accompagnavo
l’esposizione sempre con uno scritto di presentazione che descriveva la mostra
stessa. A volte ricevevo più complimenti per ciò che avevo scritto che per i
quadri esposti. Allora, con umiltà mi sono reinventato e mi sono detto che
forse quello che provavo lo dovevo scrivere, oltre che dipingere! Durante tutta
la mia carriera artistica ho sempre scritto pensieri o chiamiamole poesie e
così nel 2013 è nata l’idea di scrivere, con la pubblicazione del mio primo libro “ River 27
“, che più che un romanzo era appunto una raccolta di pensieri e poesie.
7) Quali sono i tuoi punti di riferimento a livello letterario?
7) Quali sono i tuoi punti di riferimento a livello letterario?
Ma più che un autore o più autori di
riferimento, vengo attratto dai titoli delle opere. Mi aggiro per gli scaffali
delle librerie finché vengo colpito da un titolo in particolare. Oppure se sui
giornali parlano di un libro in particolare allora mi documento e mi
incuriosisco al punto tale di volerlo leggere a tutti i costi. Ho letto libri
di Paulo Coelho, alcuni mi sono
piaciuti molto e altri meno; ho letto Fabio Volo, Isabel Allende. Ma un segno
indelebile mi ha lasciato la lettura di alcuni trattati di Bertrand Russell nello specifico il saggio: “Perché
non sono cristiano” e “La conquista della felicità” e poi “L’arte d’amare” e “Fuga
dalla libertà” di Erich Fromm.
Si e ho già buttato giù lo scheletro. L’ispirazione,
quella che muove tutto, che un tempo mi spingeva a dipingere, adesso mi porta a
scrivere. Il tema sarà ancora più delicato e complesso di quello trattato in “
E se fosse domani?”. Come detto prima mi piace la ricerca e lo studio dei
meccanismi umani e di cosa accade durante il corso della nostra vita, che a me
piace raccontare in tutti i suoi aspetti e con tutta la sua verità.
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