venerdì 10 aprile 2020

IL CIELO COMINCIA DAL BASSO

Dalla quarta di copertina:

Rosa Sirace è una che impara a fiorire nel posto che ha, e fiorendo scrive la sua vita di cose piccole su un'agenda: fogli con sopra il numero del giorno, e la carta che tiene il conto ripete quotidianamente che una storia non ha tutto lo spazio e il tempo che vuole. Così Rosa Sirace disciplina fatti, incontri e volti costringendoli sulle righe, e sceglie di essere sincera su quello che c'è intorno: la verità resiste a ogni poco. Allora la figlia di un Visconte operaio e di una Baronessa casalinga si porta in casa il lettore offrendogli un mondo senza imbrogli. Ma nell'offerta qualcosa brucia e qualcosa profuma, poi c'è il cielo, un azzurro modesto che Rosa Sirace insegue sul messale e impara da sua nonna: Antonia Cristallo. E Rosa tutto il cielo che scava lo appende in alto, a cominciare ogni pagina, e spera che bastino le Scritture a far scintillare la terra rivoltata. "Il cielo comincia dal basso" è un libro che mastica duro cercando il bene, e lo trova.






Sono qui oggi a parlarvi ancora di Sonia Serazzi, un'autrice sorprendente che ho scoperto da poco e che mi ha stregato per la padronanza linguistica, la preziosità della parola e il timbro della sua scrittura. 
La Serazzi, anche in questo romanzo, "Il cielo comincia dal basso" (Rubbettino) dimostra di conoscere a perfezione l'arte della narrazione e della caratterizzazione dei personaggi. Ogni pagina di questa storia trasuda vita e verità tanto che sembra di avere a che fare con persone più che con personaggi. 
L'autrice sa calarsi perfettamente nella realtà che racconta, sa gettare luce su ogni dettaglio, su ogni piega dell'anima, su ogni sussurro del'esistenza umana.
"Subito mi sfilai il maglione: le cuciture ritrovarono il loro posto, e io il mio. E quando ci si rassegna alla verità, si riconosce immediatamente il proprio posto, e non se ne pretende uno diverso, perché l’angolino che ci spetta è tutto il paradiso di cui siamo capaci sulla terra. In cielo magari le cose cambiano", scrive l'autrice fornendo al lettore una riflessione di spiazzante verità e profondità. Perché questo romanzo è così: un susseguirsi di lampi di luce che stravolgono e cambiano nel profondo.
E ancora: "In quel preciso momento sentii d’amare il Sud perché ti lascia campare senza chiederti nulla, come una melanzana viola nei campi rossi di tramonto."
Una grande dichiarazione d'amore per una terra spesso ignorata e maltrattata ma ricca di bellezza e di generosità: quel Sud raccontato dalla Serazzi che affascina e cattura.
Questa scrittrice mette l'anima nelle proprie parole e pone le sue straordinarie abilità al servizio di una letteratura che si incastra alle cose e le redime dalla propria finitudine. Una scrittrice che ha tanto da dire, tanto ha già detto e che certamente tanto ancora dirà.

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